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Fiera Agricola Zootecnica Italiana
È la manifestazione dedicata al settore primario, attrezzature agricole e zootecnia in programma dall’1 al 3 febbraio al Centro Fiera di Montichiari (BS).

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Fiera Agricola Zootecnica Italiana

Tagliare o no la coda nei suinetti? Il dibattito è aperto e, in assenza ancora di prove scientifiche e sperimentazioni complete, il settore si è interrogato alla 91ª Fiera Agricola Zootecnica Italiana, in programma da oggi a domenica al Centro Fiera di Montichiari. Il convegno, particolarmente affollato, è stato organizzato da Assosuini in collaborazione con allevatori, tecnici e associazioni.

A fare una sintesi efficace del tema è stata Valérie Courboulay dell’Istitut du Porc di Francia. “Gli allevatori in Europa oggi a livello generale sono contrari a sospendere la pratica del taglio della coda in via definitiva, perché è lo strumento più pratico e più efficace, a tutti gli effetti, per evitare i rischi e le conseguenze che derivano dal morso della coda. Morso che avrebbe conseguenze decisamente peggiori rispetto alla caudectomia”.

Il taglio della coda – ha ribadito Courboulay – riduce di tre volte il rischio per l’animale di essere morso e, inoltre, è bene ricordare che il morso della coda di un animale a un altro animale è più doloroso della caudectomia”.

Parole che confermano i dubbi degli allevatori. “Soggetti allevati con la coda intera e interessati dal fenomeno della morsicatura manifestano problemi sanitari nettamente superiori ai soggetti con la coda tagliata”, ha affermato Thomas Ronconi, presidente dell’Associazione nazionale allevatori suini (Anas).
Contrario a una pratica che ad oggi sta appunto evidenziando dati contrastanti sul piano scientifico e sull’effettivo benessere animale è anche Elio Martinelli, presidente di Assosuini.

Quello che è emerso oggi è abbastanza chiaro – ha commentato Martinelli -. Allevatori e consumatori sono tutti concordi alla linea del benessere animale, ma se sospendendo il taglio della coda nei suinetti andiamo incontro a rischi di malattie, di perdite di animali, ad aumento dell’uso dei farmaci, significa prendere la direzione opposta, del malessere animale”.

Necessario, dunque, approfondire le ricerche scientifiche, linea che è stata condivisa anche da Davide Calderone, direttore di Assica, l’Associazione degli industriali delle carni suine aderente a Confindustria.

In Germania, dove gli allevatori sono contrari a sospendere la pratica del taglio della coda dei suinetti, alcuni Lander (assimilabili alle nostre Regioni, ndr) hanno proposto di sospendere in via definitiva la caudectomia, riconoscendo come contropartita un contributo di 16,50 € per ogni animale allevato con la coda.
Una proposta che non convince del tutto i produttori dell’area padana, presenti oggi alla Fazi. “Evitare di tagliare la coda significa esporsi a rischi dei quali non conosciamo le conseguenze, ma in un circuito tutelato come quello dei prosciutti di Parma e San Daniele significa le prospettive sono di perdite di denaro per i suinicoltori – ha dichiarato Gianni Pagliari, esponente di una storica famiglia di allevatori tra Mantova e Verona -. Assegnare risorse agli allevatori come è la proposta di alcuni governatori in Germania è una forma di risarcimento di un danno che è sicuramente superiore”.

Intanto, il mercato in Italia è debole. Le quotazioni di ieri della Commissione unica nazionale (Cun) hanno confermato il prezzo di 1,290 €/kg per i suini di 160-176 chilogrammi destinati al circuito tutelato. Il prezzo è stato definito dal Comitato dei Garanti, in seguito al mancato accordo fra allevatori e macellatori.
Più mosso il segmento dei suini d’allevamento, con rialzi dei prezzi per i suinetti di 25 e 30 kg, cresciuti rispettivamente di 5 e 4,8 centesimi al chilogrammo. Senza variazioni le restanti pezzature. Leggero aumento per le scrofe da macello (+0,002 euro al chilogrammo).