FAZI
Fiera Agricola Zootecnica Italiana
È la manifestazione dedicata al settore primario, attrezzature agricole e zootecnia in programma dall’1 al 3 febbraio al Centro Fiera di Montichiari (BS).

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Fiera Agricola Zootecnica Italiana

Secondo giorno di manifestazione alla Fazi di Montichiari e inaugurazione ufficiale della 97ª edizione sull’onda della consapevolezza che l’agricoltura è una forza trainante del Paese e che il futuro del settore si gioca puntando sul ricambio generazionale, la competitività e le nuove tecnologie, che possono rappresentare uno stimolo per l’ingresso dei giovani, osserva Fortunato Trezzi, presidente di Anafibj, l’Associazione nazionale degli allevatori di razza Frisona italiana, Bruna e Jersey. I numeri del settore, più ampiamente, lo confermano (fonte: Coldiretti): 700mila imprese agricole, una filiera di 4 milioni di occupati e un valore aggiunto in agricoltura che nel 2024 ha superato i 42 miliardi di euro (primo posto in Europa), con un valore generato per ettaro che sfiora i 3.000 euro, il doppio rispetto alla Francia e i due terzi in più dei tedeschi. Export agroalimentare in crescita a 42,5 miliardi nei primi sette mesi dell’anno, il 6% in più sullo stesso periodo del 2024.

Manifestazione di punta del Centro Fiera di Montichiari presieduto da Gianantonio Rosa e diretto da Ezio Zorzi, la Fazi negli anni è cresciuta intercettando le esigenze di un comparto in profonda evoluzione, sempre più attento alla sostenibilità, come dimostrano i dati di Arpa sulle acque lombarde, rilanciati dagli assessori Alessandro Beduschi (Agricoltura e Sovranità alimentare) e Giorgio Maione (Ambiente e Clima) proprio alla Fazi: oltre l’83% dei campioni di fiumi e torrenti presenta valori inferiori a 25 mg/l, molto al di sotto del limite massimo di 50 mg/l previsto dalla normativa. Solo il 2,5% supera la soglia. Anche per le acque sotterranee il quadro è rassicurante, dal momento che il 61% dei pozzi monitorati ha valori medi sotto i 25 mg/l e solo un 2,5% oltre il limite di legge.

Numeri che difendono nei fatti l’agricoltura e che portano a dire il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini, poco prima del taglio del nastro, che “gli agricoltori sono i custodi del territorio e che la zootecnia lombarda è la più sostenibile a livello mondiale”. E questo grazie a “sostenibilità e innovazione, grazie a investimenti che il mondo agricolo ha fatto in passato e continua a fare oggi”, sostiene Laura Facchetti, presidente provinciale di Coldiretti.
Non manca dal palco della Fazi un focus sulla Politica agricola comune, dal 1962 – anno di entrata in vigore – il più grande collante dell’Europa. La futura programmazione per il 2028-2035, così com’è stata presentata dal commissario europeo Ursula von der Leyen non piace al mondo agricolo e tanto Ettore Prandini quanto Giovanni Garbelli, presidente di Confagricoltura Brescia, promettono battaglia e mobilitazioni per difendere i redditi degli agricoltori.

Tommaso Battista, presidente nazionale di Copagri, alla Fazi presente con il presidente provinciale Alessandro Baronchelli, elogia la Fazi come “manifestazione di riferimento per l’agricoltura italiana”, in linea con quanto sostenuto anche dal vicepresidente della Provincia di Brescia, Fabio Rolfi, e dal presidente della Camera di Commercio Roberto Saccone. Allo stesso tempo, il numero uno di Copagri chiede la convocazione di un Tavolo per il latte, “in modo da intervenire prima si arrivi ad una crisi”.

Nelle prossime settimane il comparto lattiero caseario dovrebbe segnare un raffreddamento dei listini su scala europea, almeno per alcuni segmenti come il burro e i formaggi, per effetto di una domanda che stenta a decollare e produzioni in aumento, per cui è necessaria prudenza ed evitare di accelerare sulle consegne di latte che potrebbero appesantire il contesto.

Alla Fazi il mondo agricolo e allevatoriale è particolarmente attento a migliorare l’efficienza, il benessere animale e gli aspetti ambientali, così come non viene meno l’interesse a investire per migliorare i conti economici e i bilanci aziendali. Lo dimostra l’incremento dei visitatori professionali fin dalla prima giornata e l’interesse verso nuove tecnologie, macchine più performanti, soluzioni più efficienti per l’irrigazione e la gestione dell’acqua, impianti di mungitura automatizzati. L’attenzione verso il benessere animale è massima, così come l’intenzione di uscire dall’ombra e di far conoscere agli allevatori stessi e anche alla società civile i progressi fin qui svolti.

Lo dicono gli agricoltori, lo testimoniano i progetti presentati a Montichiari, come quello dell’Università di Milano, che punta a diffondere le buone pratiche per migliorare ancora gli aspetti di animal welfare. Si chiama “Direbene”, ma per la comunità agricola, ancora fortemente legata ai valori e alle tradizioni cattoliche, vale anche il contrario. E così, dopo l’esordio del sindaco di Montichiari Marco Togni, in apertura di benedizione, la chiusura è all’insegna del “benedire”. Ci pensa l’abate della cittadina bresciana, monsignor Cesare Cancarini.