Partenza sprint per la 97ª Fazi di Montichiari col ministro dell’Agricoltura
Lollobrigida: “Nella Legge di Bilancio stanziati 15 miliardi per l’agricoltura”
Partenza col botto per la 97ª Fazi, in programma al Centro Fiera di Montichiari da oggi a domenica, con la presenza del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, dell’assessore regionale Alessandro Beduschi, intervenuti al convegno di Coldiretti col presidente Ettore Prandini sul futuro, le opportunità e le sfide della zootecnia.
I numeri, annunciati da tempo, sono da tutto esaurito: 9 padiglioni interamente occupati, oltre 47mila metri quadrati di superficie espositiva, il ring zootecnico al padiglione 6 calcato da giovani provenienti da tutta Europa con il 12° Open Junior Show e le prime battute della 72ª Mostra nazionale della razza Frisona Italiana (le finali domani, sabato 25 ottobre).
“Siamo particolarmente soddisfatti dell’avvio della Fazi 2025, a partire dalla presenza del ministro dell’Agricoltura Lollobrigida, che ha voluto difendere proprio da Montichiari il modello agricolo lombardo e il sistema zootecnico italiano – dichiara il presidente del Centro Fiera di Montichiari, Gianantonio Rosa –. La 97ª edizione conferma, come già da diversi anni, il tutto esaurito sul fronte degli espositori, ma anche per la partecipazione di agricoltori e allevatori che fin dall’apertura della fiera hanno animato l’intero quartiere fieristico con estremo interesse”.
Il comparto agricolo, seppure alle prese con qualche incognita legata ai mercati internazionali, viene da molti mesi di euforia, in particolare per il contesto lattiero caseario e quello suinicolo, segmenti leader nell’ambito della zootecnia italiana e favorevolmente orientati ad investire in innovazione, benessere animale, digitalizzazione. I costi di produzione, d’altronde, sono in flessione, a partire dai prezzi di mais e soia, sotto pressione anche per i raccolti abbondanti a livello mondiale (le stime Usda riportate da Teseo.Clal.it indicano produzioni globali in crescita del 4,7% per il mais, dello 0,4% per la soia, dell’1,9% per il grano e del 2,8% per l’orzo). Le previsioni sono di un rafforzamento degli stock immagazzinati, ad eccezione del mais che dovrebbe alleggerire gli stoccaggi mondiali nell’ordine dell’1 per cento.
La “Stalla Italia”, come ricorda Coldiretti alla Fazi, ha raggiunto un giro di affari di 55 miliardi di euro, con il solo valore delle produzioni zootecniche che nel giro degli ultimi cinque anni è aumentato del 41% e con l’obiettivo di estendere l’attività zootecnica in tutta Italia e di superare finalmente le posizioni assolutiste di una frangia minoritaria di società che rema contro l’allevamento.
La voglia di investire c’è, a Montichiari. Si punta ai robot e agli impianti di mungitura digitalizzati per migliorare benessere animale, produttività e ottenere un numero più alto di dati che sono il nuovo “oro” da utilizzare con i nuovi software e per alimentare l’Intelligenza Artificiale che verrà. Ma c’è interesse anche per trattori, mangimi, sistemi di alimentazione per le stalle, attrezzature e per tutto ciò che può rendere più razionale il lavoro nei campi e nelle stalle.
Sul piano politico, Regione Lombardia sta portando avanti con l’assessore Alessandro Beduschi una battaglia per l’equiparazione piena del digestato ai fertilizzanti chimici, così da superare a piedi pari l’ostacolo di una Direttiva nitrati che risale al 1991 e che non è aggiornata sui parametri del nuovo scenario agro-zootecnico.
“La zootecnia – afferma il presidente nazionale di Coldiretti, Ettore Prandini – è uno dei grandi motori economici per lo sviluppo dell’intero sistema agroalimentare italiano. E i dati ci dicono che siamo in presenza di un modello che è più sostenibile a livello globale, sia in termini di emissioni, inferiori al 5% contro la media mondiale intorno al 14-15%, che per il sistema dei controlli ai quali sono sottoposti i nostri prodotti”.
Sul fronte nazionale, è lo stesso ministro Lollobrigida ad aggiornare la platea alla Fazi di Montichiari, affermando che “l’agricoltura italiana oggi segna un record come stanziamenti di un governo nella storia repubblicana: ben 15 miliardi, e un ulteriore finanziamento che nella revisione del Pnrr assegna all’agricoltura altre centinaia di milioni per garantire la produzione di energia pulita senza togliere terreno agricolo ma utilizzando fattorie, stabilimenti, impianti di trasformazione”. Inoltre, prosegue Lollobrigida, “nella Legge di bilancio riusciamo a garantire quelle che erano delle misure considerate provvisorie, come il taglio dell’Irpef per gli imprenditori agricoli”.
